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  Sardegna/Oristano/Bosa      16  Gennaio


Festa di Carnevale 'I Giolzi'


Il Carnevale di Bosa, chiamato ancora oggi Karrasegare,poteva iniziare in due date diverse: o per Capodanno o con la festa di S’Antonio Abate. I giorni più significativi della festa erano e sono compresi tra la settimana che precede quella del giovedì grasso e l’ultimo giorno del Carnevale. Il 'martedì grasso' rappresenta il culmine dei festeggiamenti. S’inizia la mattina con il lamento funebre de S’Attittidu. Le maschere indossano il costume tradizionale per il lutto: gonna lunga, corsetto e ampio scialle nero; ogni maschera porta in braccio una bambola di stracci o qualcosa di simile che spesso ha un riferimento al sesso. Le maschere, con voce in falsetto, emettono un continuo lamento, S’Attittidu appunto, e chiedono unu Tikkirigheddu de latte per ristorare il bambino che è stato abbandonato dalla madre dedita ai bagordi del Carnevale. La notte del martedì tutti indossano la maschera tradizionale bianca (solitamente un lenzuolo per mantello e una federa per cappuccio), per cercare il Giolzi Moro. Il Giolzi era ed è la caccia al Carnevale che fugge e si nasconde nel sesso; I Giolzi cercano Giolzi illuminando con un lampioncino la parte puberale delle persone che incontrano gridando: Giolzi! Giolzi! Ciappadu! Ciappadu! (l’ho preso). La festa si conclude con i roghi che bruciano enormi pupazzi nelle vie e nelle piazze del centro della città. (Rito Pagano)